ASSEMBLEA CONFCOMMERCIO EMILIA-ROMAGNA: INNOVAZIONE E FORMAZIONE

 
30-06-2022
ASSEMBLEA CONFCOMMERCIO EMILIA-ROMAGNA: INNOVAZIONE E FORMAZIONE
Innovazione e Formazione sono i temi affrontati nell'Assemblea di Confcommercio Emilia Romagna alla quale, insieme al Presidente nazionale Carlo Sangalli e al Presidente regionale Enrico Postacchini, hanno partecipato per la Regione Emilia-Romagna gli Assessori Vincenzo Colla e Andrea Corsini.
 
“Innovazione e formazione sono due temi abilitanti il futuro delle imprese e del Paese – ha dichiarato il Presidente nazionale Carlo Sangalli nel suo intervento di apertura dei lavori. Siamo infatti convinti che la formazione sia la strada maestra delle prossime generazioni, la strada verso il futuro. E proprio le grandi organizzazioni di rappresentanza, i grandi corpi intermedi come noi, hanno da questo punto di vista un ruolo strategico perché la formazione è un asset del welfare contrattuale.”
 
L'Istat ha indicato, per il mese di maggio, un tasso d'inflazione al 6,9%, che riduce il potere di acquisto e, insieme alla crescente incertezza, rischia di frenare ancora di più i consumi. Le previsioni di Confcommercio dicono che la ripresa dei consumi sarà infatti più lenta di quella del PIL: solo a fine 2023 si ritornerà ai livelli pre-pandemici.
 
“I dati del 2021 rivelano già una sostanziale differenza rispetto agli ultimi decenni – osserva Sangalli. Prima di questa crisi, il terziario di mercato, cioè le nostre imprese, anche nei periodi difficili per l'economia, riusciva a compensare gli effetti negativi, soprattutto sotto il profilo dell'occupazione. Oggi, invece, i servizi hanno lasciato sul campo della pandemia 930mila unità di lavoro rispetto al 2019. Si sta infatti indebolendo la storica funzione del nostro settore di assorbire - in particolare sul fronte del lavoro - gli shock economici.”
 
“Confcommercio ha come importanti obiettivi quelli di sostenere le proprie imprese attraverso interventi di formazione e innovazione digitale – ha commentato il Presidente regionale Enrico Postacchini. Il dato in calo delle attività registrato in Emilia-Romagna insieme all'aumento dei costi dell'energia e alle problematiche legate alla mancanza di personale, specialmente in alcuni settori, sono seri allarmi che spingono Confcommercio a chiedere fortemente allo Stato un alleggerimento della tassazione alle imprese, nuovi strumenti per ridurre l'insolvenza delle aziende e sostenere gli investimenti in questa nuova fase di programmazione dei Fondi strutturali”.
 
L'Assemblea ha molto apprezzato gli interventi degli Assessori regionali.
 
“È innegabile che un'insegna illuminata e un negozio aperto rappresentino un vero e proprio presidio nelle nostre città, oltre a un servizio vitale per le comunità, come abbiamo visto chiaramente durante l'emergenza Covid- ha commentato l'Assessore Andrea Corsini. In questi ultimi anni abbiamo aiutato il commercio ad affrontare la dura prova della pandemia con ristori a fondo perduto per oltre 70 milioni di euro. Ora però abbiamo bisogno di rafforzare questo settore fondamentale dell'economia emiliano-romagnola che offre lavoro a migliaia di persone. Investire sulla formazione e sulla innovazione è necessario per rendere le nostre imprese sempre più competitive nei mercati tradizionali ma soprattutto in quelli digitali. Abbiamo la grande sfida del PNRR da cogliere per ridisegnare e rinnovare le nostre imprese. Come sempre saremo al fianco delle associazioni di categoria, dei lavoratori e degli imprenditori per fare di questa opportunità una leva positiva di cambiamento”.
 
“In questa regione su 2 milioni di occupati, 1,4 milioni sono nel settore del terziario, servizi e commercio – ha dichiarato l'Assessore regionale Vincenzo Colla. Per questo dobbiamo creare un ecosistema del terziario collegato al cambiamento e disegnare nelle città una nuova idea di lavoro in questi settori. Abbiamo bisogno di ripensare servizi e commercio di qualità nelle nostre città, difendendo le identità delle nostre comunità attraverso una nuova idea di economia urbana di prossimità. Stanno arrivando ingenti risorse dal PNRR e dai fondi strutturali europei: la nostra capacità di progettare per mettere a terra quelle risorse farà la differenza per il nostro futuro”
 
“Il lavoro, il buon lavoro, oggi appare come una priorità del nostro Paese, che proprio nel terziario di mercato deve trovare una risposta, un banco di prova imprescindibile – ha concluso Sangalli. Il contratto collettivo, senza dubbio, è lo strumento principe del buon lavoro, e anche in questa occasione vogliamo ribadire la nostra convinzione sulla centralità dei contratti collettivi per la risoluzione dei problemi strutturali di società ed economia.”





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