SCENARIO COMPLESSO E CONSUMI DEBOLI

 
24-02-2023
SCENARIO COMPLESSO E CONSUMI DEBOLI
Prosegue anche a febbraio la fase "incerta" contrassegnata da segnali a volte contradditori dell'economia italiana.

L'ultimo numero della Congiuntura Confcommercio raccoglie queste contraddizioni dove agli sporadici segnali positivi sul versante della produzione industriale si contrappongono le difficoltà delle famiglie a proseguire nel percorso di recupero dei consumi, ancora distanti dai livelli del 2019. Secondo il direttore dell'Ufficio Studi, Mariano Bella, "il rallentamento delle dinamiche inflazionistiche appare ancora limitato e non contiene granché l'erosione del potere d'acquisto di redditi correnti e ricchezza liquida, solo in parte compensata dall'importante intervento pubblico. Tutto questo alimenta le aspettative di un nuovo piccolo ripiegamento della crescita nei primi mesi dell'anno in corso".
 
A gennaio 2023 l'Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha evidenziato un incremento dell'1,0% sullo stesso mese del 2022.
 
Il dato è sintesi di un aumento della domanda per i servizi (+9,0%) e di una flessione di quella relativa ai beni (-1,3%).
 
Relativamente ai beni, il dato di gennaio consolida la tendenza generalizzata al ridimensionamento della domanda, fase iniziata nella seconda parte del 2022.
 
Dati positivi si rilevano solo per le autovetture vendute a privati (+10,0%), l'abbigliamento e le calzature (+1,8% tendenziale) e i carburanti (+5,0%).
 
Si conferma in riduzione anche a gennaio la domanda di mobili (-4,0% nel confronto annuo), di elettrodomestici (-2,0% tendenziale) e per gli alimentari (-4,6% su base annua). Per quest'ultimo segmento, ormai da mesi l'elevata inflazione sta costringendo le famiglie a scelte di consumo molto attente limitando le quantità e modificando, in alcuni casi, la qualità.
Effetto inflazione che continua a incidere anche sui consumi di energia elettrica (-3,8% su base annua).
 
PREZZI AL CONSUMO: LE TENDENZE A BREVE TERMINE
Sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo si stima per il mese di febbraio 2023 una variazione dello 0,3% in termini congiunturali e del 9,4% su base annua. Pur avviato, il processo di rientro dell'inflazione non appare privo di incognite. L'inflazione di fondo continua, infatti, a mostrare una progressiva tendenza all'aumento, evidenziando come all'interno del sistema importazione-produzione-distribuzione le tensioni non si siano ancora esaurite. Solo in autunno l'inflazione dovrebbe tornare su valori prossimi a quelli indicati come obiettivo dalla politica monetaria. La persistenza dell'inflazione su valori storicamente elevati consolida le attese di una prima parte dell'anno molto debole sul versante dei consumi.
 
Nonostante i recuperi, la domanda, calcolata nella metrica dell'ICC, è ancora distante dai livelli pre-pandemia. Nel confronto con gennaio 2019 l'ICC risulta inferiore del 10,7%, confermando come il percorso per il ritorno ai livelli pre crisi sia lungo e non si concluderà, in molti casi, prima del 2024.





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