CONFCOMMERCIO ASCOM LUGO E BANCA DI ROMAGNA: Il terzo appuntamento con la rassegna “Ascom Arte 2013/2014”

 

Domenica 9 Febbraio alle ore 17, presso il Palazzo del Commercio – Via Acquacalda n° 29, la mostra di Ermes Bajoni “Esplanade in bianco e nero. BIG BANG di colore”. Si rinnova così, con il terzo appuntamento della rassegna ASCOMARTE 2013 –2014, l’impegno di Confcommercio Ascom Lugo e Banca di Romagna per la promozione del territorio della Bassa Romagna con la valorizzazione delle espressioni artistiche del luogo. L’artista espone una serie di opere pittoriche per la maggior parte inedite, che saranno presentate per la prima volta al pubblico: opere che l’artista ha realizzato in questo ultimo anno di lavoro.

Carlo Polgrossi scrive dell’amico artista Ermes: “Giorgio Vasari, verso la metà del ‘500, scrivendo degli artisti del suo tempo, affermava che i pittori veneti, pur eccellenti, lasciavano a desiderare nel disegno. Al contrario i toscani (e umbri) sapevano riempire le forme del disegno con grazia inimitabile. Il buon Vasari sarebbe perciò inorridito osservando le opere di un artista che, pur possedendo grande maestria nel disegno, si facesse “veneto” al punto da permettere al colore di annichilire gli argini fedeli ed eleganti della figura, invadendo lo spazio in forza della potenza del sentimento. La prima parte del percorso artistico di Bajoni appare incentrata sullo sviluppo e la messa a punto di un linguaggio complesso in cui, citati in senso classico, forma e colore si fondono in un realismo acuto e indagatore. L’occhio analitico dell’artista necessita di un perfetto supporto formale entro cui sviluppare le proprie tematiche. Ne scaturisce una pittura implacabile, racchiusa col bisturi entro forme di una perfezione ossessiva. Poi la crisi, o sfida, o voglia di rinnovo, o di scoprire un’ulteriore carta dal mazzo. Il pittore cessa di esistere, si fa incisore e sta come la luna al sole. Compie qualcosa di incredibile: svuota le proprie immagini del colore che contenevano ed inizia ad elaborarne graficamente gli involucri. Incide per oltre dieci intensi anni e crea una sequenza di opere di straordinaria qualità che non temono il confronto con quelle dei maggiori artisti italiani contemporanei. In queste immagini Bajoni riesamina e sviluppa ulteriormente la sua ricerca, utilizzando i segni del suo bulino per riprodurre le tracce devastanti del nostro esistere. L’incisione tuttavia è una dura matrigna claustrofobica che, oltre alla testa, vuole occhi, mani, schiena e corpo tutto, in cambio di un pezzo di carta che si macchia solo a guardarlo. E giustamente il nostro artista è tornato al sole, cioè al colore, sorprendendo ancora una volta noi e Giorgio Vasari. Il colore viene ripreso, libero dal disegno che lo imprigionava e lasciato fluire sotto le pennellate grasse e veloci. Si spande quasi con voluttà, si raggruma ed esplode fissandosi sulla tela fuori da ogni vincolo di naturalistica ragione. Gli ultimi paesaggi a forte intonazione chimica, con le marine agitate sotto cieli inquieti e corruschi, sono un perfetto paradigma della condizione umana perennemente oscillante tra sogni e vaneggiamenti, o abissi di totale stupidità”. La mostra resterà aperta da domenica 9 febbraio fino a domenica 9 marzo, con orari: da martedì a domenica 15.30-18.30. Informazioni www.ascomlugo.it. Tel.0545.30111. Ingresso libero.