Di seguito due brani, scritti da Carlo Polgrossi, tratti dal catalogo che accompagna la mostra: “Tutto iniziò nel sesto secolo avanti Cristo con quelli della Scuola Ionica che cercavano il principio d'ordine del mondo naturale. Talete identificò l'acqua, Anassimene ed Anassimandro l'aria e l'indeterminato, Eraclito aggiunse il fuoco ed infine, oltre un secolo dopo, Empedocle agrigentino individuò la terra ed affermò che questi quattro elementi, nel loro comporsi e suddividersi nello scontro perenne tra le due forze divine Amore ed Odio, costituivano il divenire della vita.

Qualche millennio a seguire, artisti colti, raffinati ed ironici come Bajoni, ci ripropongono per immagine la tabella di marcia che l'uomo, somma dei quattro elementi in questione ha saputo (o potuto) produrre all'oggi. Questo artista, chirurgo neurologico del segno, con una rincorsa di duemilacinquecento anni, ci sussurra pure che in tutto questo tempo le divinità Amore e Odio, ormai scomparse dai templi e senza più sacerdoti, si sono trasferite nel cuore degli uomini e che l'Odio, meglio conosciuto come Stupidità è stato ed è tuttora largamente vincente. Con la sua grafica perfetta ed implacabile Bajoni ci consegna un rendiconto fallimentare frutto di un dissesto etico e morale che lascia intravvedere poche speranze di riscatto.” Carlo POLGROSSI nel testo critico di presentazione alla mostra “De Natura-Oltre Empedocle”.

 Ed ancora: “… Quasi immediatamente ha la conferma di ciò che sospettava: tutto il mondo da lui rappresentato con la pittura, poteva essere riproposto, con pari efficacia, dal solo segno, su di un piano estetico più rarefatto e raffinato, in sostanza simile al verbo. Incide per oltre dieci intensi anni e crea una sequenza di opere di straordinaria qualità che non temono il confronto con quelle dei maggiori artisti italiani contemporanei. In queste immagini Bajoni riesamina e sviluppa ulteriormente la sua ricerca, utilizzando i segni della sua punta per riprodurre le tracce devastanti del nostro esistere. Frammenti di ogni genere, orme, carcasse d'auto, ruderi, confluiscono in sequenze che, nell'artista colto, diventano polisemiche provocando disagio ed inquietudine.

…Tutta la rappresentazione artistica di Ermes Bajoni è incentrata sull'uomo, anzi sulle tracce, sui rifiuti e gli scarti abbandonati attorno a sé…Gli ultimi paesaggi a forte intonazione chimica, con le marine agitate sotto cieli inquieti e corruschi, sono un perfetto paradigma della condizione umana perennemente oscillante tra sogni e vaneggiamenti, o abissi di totale stupidità. Bajoni è dunque un ordinatore di umane storie che con totale disincanto e sublime perfidia ci sta tranquillamente informando che di treni dalle nostre stazioni ne partiranno sempre meno. E che prossimamente sarà pure sospeso il servizio di navette per l'orbita di Ganimede.” Carlo POLGROSSI in “Anabasi” testo critico presentazione alla mostra: “ESPLANADE in bianco e nero, BIG BANG di colore”. Dicembre 2013

A tutti coloro che visiteranno la mostra sarà dato in omaggio il Catalogo. La mostra resterà aperta fino a domenica 19 marzo. Orari: martedì e giovedì 15.00-18.00 – sabato e festivi 16.00 – 19.00

L'iniziativa è promossa da Confcommercio Ascom Lugo e Banca di Credito Cooperativo col patrocinio del Comune di Lugo e fa parte del percorso AscomArte. Info www.ascomlugo.it tel. 054530111 ingresso libero.